Capitano e patriota corso.
Comandava gli italiani al servizio di Francesco I, e si distinse particolarmente
nella difesa di Fossano (1536) e alla battaglia di Ceresole (1544).
Combatté in Corsica con il maresciallo di Thermes contro i Genovesi di
cui fu acerrimo nemico (1552). Per un dissidio col suo collega nel comando, si
rifugiò in Turchia. Fu assassinato al suo ritorno in patria per
istigazione dei parenti di sua moglie, Vanina d'Ornano, che egli aveva fatta
strozzare (Bastelica 1498-1567).